Negli anni precedenti al 1997 era diffusa fra gli aresini l'abitudine di frequentare la ben avviata UTE di Rho, ma nell'ottobre del 1997 un gruppo di 10 volonterosi si è
costituito ad Associazione con la finalità di fornire a costo zero cultura ed attività collaterali nel più puro sprito del volontariato utilizzando le abbondanti risorse umane
e culturali presenti sul territorio aresino.
Da allora abbiamo confermato la validità della formula che, per quanto potesse sembrare utopistica, si è dimostrata vincente.
Il numero dei partecipanti e quello delle attività è cresciuto costantemente, e ci auguriamo che l'apporto di idee sempre nuove, di nuovi soci e di nuovi collaboratori, ci
consenta di raggiungere il secondo decennale di vita della nostra Associazione.
Sin dal 1998 Uni Ter ha inoltre ottenuto il patrocinio del Comune di Arese con le cui Amministrazioni è nata e continua una proficua collaborazione.
Quella che segue è la copia dell'Atto Costitutivo della nostra associazione
Le origini
La Genesi dell'UNI TER
A cura di Salvatore Cangemi
Probabilmente molti, tra i soci della nostra Associazione, sanno che l’Uniter è nata ufficialmente il 15 ottobre 1997, con la firma dell’Atto Costitutivo da parte dei
soci fondatori, che sono stati anche, per i successivi due anni, i componenti de Consiglio Direttivo, che allora, in base allo Statuto vigente, si chiamava Comitato
Promotore. Con me, Presidente, c’erano Laura Cannella Clamer, Vice Presidente, Alessandro Rampichini, Segretario, Giampiero Dell’acqua, Tesoriere, e Max Albano,
Alberto Banal, Vittorio Mucci, Giorgio Schinelli, Emilio Tacconi e Lionello Turrini. Questa è la scheda di nascita dell’Uniter e da quella data comincia la nostra storia.
Pochi però sanno quale è stata la lunga e impegnativa gestazione di quella nascita e credo che valga la pena di raccontarla, dopo oltre venti anni, almeno a futura
memoria. Essa è iniziata oltre tre anni prima, e precisamente nell’aprile del 1994 quando, al termine della mia attività lavorativa, mi sono ritrovato in una Arese povera
di iniziative culturali e di momenti socializzanti, una specie di “città dormitorio”, impostata su una serie di villaggi residenziali concentrati su sè stessi, con
scarsa comunicazione tra loro, e tributarie della vicina metropoli sia sotto l’aspetto lavorativo (soprattutto dopo la progressiva riduzione dell’attività dell’Alfa Romeo
a seguito del suo assorbimento nella Fiat) che sotto quello culturale.
Questa situazione, di cui ero cosciente fin da prima di lasciare il lavoro, mi aveva indotto a pensare che per risvegliare la nostra città sarebbe stato utile creare
qualcosa che la aiutasse a prendere coscienza di essere ormai matura per diventare una “comunità” degna di questo nome, dotata di attività culturali e di iniziative
socializzanti adeguate a tale nuova realtà. “Qualcosa” va bene, ma cosa? Ecco l’idea: una Università della Terza Età, come quelle che recentemente erano sorte a Milano
e nei nostri dintorni, anche in città vicine ad Arese come, ad esempio,Rho.
A Rho, da alcuni anni, esisteva l’ULTE (Università Libera della Terza Età), diretta dal Presidente prof. Fernando Meda e animata soprattutto dalla Vice Presidente
prof. Bruna Montessori (nipote della celebre pedagogista Maria Montessori), vera colonna portante dell’Associazione, per la quale operava sia come docente dei corsi
di Letteratura italiana, sia come conferenziera su vari temi di attualità. Tra i frequentatori dell’ULTE, provenienti, oltre che da Rho, da vari paesi della zona,
c’era anche un nutrito manipolo di aresini, all’incirca un centinaio.
Io ho iniziato a frequentare le conferenze e i corsi dell’ULTE nell’ottobre del 1994, sia per conoscerne l’organizzazione e il funzionamento, sia per avvicinare i
colleghi aresini e saggiarne la disponibilità a collaborare nella creazione di una analoga istituzione ad Arese. Sin dall’inizio, una volta approfondita la conoscenza
del dirigenti dell’ULTE, non ho esitato a informarli delle mie intenzioni in proposito e a chiedere, per quanto possibile, la loro collaborazione. All’inizio,
Meda e Montessori, pur con molta cortesia, hanno mostrato una certa ostilità verso i miei propositi, anche perché l’idea di perdere una quota qualificata di un
centinaio di soci, in un contesto complessivo di circa quattrocento iscritti, non era loro molto gradita Nel corso del tre anni successivi, tuttavia, essendo nel
frattempo aumentata la partecipazione degli iscritti sin verso i cinquecento soci, i dirigenti dell’ULTE, gradualmente, hanno considerato con maggiore disponibilità
la mia idea e anzi, verso la primavera del 1997, come vedremo, hanno addirittura offerto la loro collaborazione alla realizzazione dell’iniziativa.
Oltre l’iniziale ostilità dei dirigenti dell’ULTE, c’erano però anche altre difficoltà da superare, come la disponibilità dell’amministrazione comunale aresina a
collaborare, l’esistenza di una sede adeguata, la ricerca sul posto di docenti e di conferenzieri validi e la formazione di un primo gruppo di persone disposte a
rischiare un esperimento innovativo dall’esito incerto. In quell’epoca ad Arese esistevano ancora poche organizzazioni di volontariato e la Giunta comunale, impegnata
a risolvere ben altri problemi politici e amministrativi, prestava poca attenzione a questioni di questa natura. L’unico spazio associativo disponibile era quello
ubicato a piano terra dell’edificio di Via Col di Lana 10 (sotto l’attuale sede del Poliambulatorio) ed era stata messa a disposizione del Gruppo Anziani, che la
utilizzava soprattutto per giochi di carte e altre attività nei pomeriggi feriali.
Per iniziare a sperimentare la reazione dell’ambiente cittadino alla realizzazione dell’iniziativa che avevo in mente, nella primavera del 1995, ho provato ad
organizzare ad Arese un primo ciclo di dieci conferenze su temi di attualità culturale. Per l’organizzazione mi sono avvalso anche della collaborazione di un gruppo di
amici (costituito da Enzo Corsi, ex sindaco di Arese, Emilia Ferraris e Giorgio Schinelli), che mi hanno aiutato a definire il programma e a reperire i vari conferenzieri,
scelti tra personaggi qualificati della zona e miei vecchi amici del periodo universitario.
Abbiamo quindi chiesto all’amministrazione comunale la disponibilità per un paio d’ore di un pomeriggio alla settimana (il mercoledì) della sede del Gruppo Anziani,
i quali hanno accettato, pur con qualche mugugno, di ritardare l’inizio dei loro giochi per il tempo necessario per le conferenze, e anche diversi tra loro ne hanno
approfittato per seguire, con una certa curiosità, le conferenze stesse. L’esito di questo primo esperimento è stato buono e ci ha incoraggiato a ripeterlo, con
crescente successo, anche negli anni successivi, tanto più che nel frattempo l’amministrazione comunale si era rinnovata e la Giunta, presieduta dal nuovo Sindaco,
Rosella Ronchi, si dimostrava più sensibile verso le esigenze del volontariato. Su nostra istanza, tra il ’96 ed il ’97, era finalmente stato messo a disposizione
delle Associazioni un nuovo spazio, utilizzando allo scopo la sede della vecchia Biblioteca ubicato in Viale Resegone, opportunamente ristrutturato e denominato,
appunto, Forum delle Associazioni.
Avvalendoci di tale possibilità, il ciclo delle conferenze primaverili del 1997 si era svolto nella nuova sede ed aveva dimostrato che l’interesse dei cittadini
aresini era aumentato e che il tempo era finalmente maturo per procedere verso un passo ulteriore. Tra i conferenzieri del nuovo ciclo avevano voluto inserirsi
anche il prof. Meda e la prof. Montessori, ormai convinti dell’ineluttabilità della creazione nella nostra città di una nuova Istituzione simile alla loro e del
conseguente distacco degli aresini dall’ULTE.
La rimanente parte del ’97, ed in particolare di quell’estate, fino al fatidico 15 ottobre, fu dedicata alla stesura del primo Statuto dell’Associazione, alla ricerca,
tra i personaggi più qualificati di Arese (docenti, giornalisti, professionisti, dirigenti, soprattutto quelli ormai in pensione) dei potenziali docenti e conferenzieri,
ed alla selezione, tra gli ex soci aresini dell’ULTE (che si trasferirono praticamente in blocco da noi) nonché tra gli amici e i cittadini convinti della validità
dell’iniziativa, di coloro che ho citato all’inizio e che, insieme a me, furono i cofondatori dell’UNI TER. Tutti gli interpellati, senza eccezioni, risposero positivamente
e accettarono di collaborare con entusiasmo, ed in modo volontario e gratuito, come era previsto dallo Statuto.
Il resto, compresi i grandi problemi organizzativi e le tante difficoltà successivamente affrontati, e per trovare una sede adeguata e per far crescere in continuazione,
anno dopo anno, fino ad oggi, la nostra Associazione, costituisce ormai la storia dell’UNI TER.
a cura di Paola Toniolo
Comunicato stampa
Maggio 2023
ATTIVITÀ E CONFERENZE DI MAGGIO 2023
Giunti alla fine del XXVI anno accademico, l’Associazione si può ritenere molto soddisfatta dei risultati raggiunti, considerando che la ripresa dell’attività
da parte dei soci è avvenuta in modo graduale negli ultimi tre anni e che - nonostante si sia arrivati al ragguardevole numero di 1166 soci - non si è ancora
riusciti a riconquistare il numero record di 1436 di iscrizioni dell’anno 2019-2020.
Le attività dell’UNITER continueranno fino all’ultimo giorno, non solo con i corsi, ma anche con una interessante uscita di un giorno nel Parmense e con le
consuete conferenze, che si terranno come sempre al centro civico Agorà di via Monviso, 7 ad Arese, il giovedì alle ore 15, tranne che per quella di chiusura,
che si terrà alla Casa delle associazioni, in viale dei Platani, 6. L’ingresso agli incontri è libero e aperto a tutta la cittadinanza.
Nella conferenza del 4 maggioMassimo Comi presenterà l’incontro
In bicicletta con gli dei. Pedalando su e giù per l’Appennino Tosco-Emiliano, in cui racconterà un'avventura fortemente desiderata, un percorso audace
e avvincente, una pedalata entusiasmante, un'escursione esilarante e indimenticabile sulla Via degli dei. Massimo Comi, imprenditore nel ramo automobilistico
attualmente in pensione, è passato “dall'energia dei motori all'energia dei pedali”. Già volontario FAI, è innamorato della bicicletta e della conoscenza del nostro
territorio al ritmo lento delle due ruote.
Giovedì 11 maggio l’appassionata esperta di arte LIA GOFFI presenterà
Luoghi d'arte a Milano: la Pinacoteca di Brera. Le dieci opere imperdibili. La Pinacoteca di Brera è il primo museo di Milano, una delle più belle
collezioni d’arte in Italia. Ospita più di 400 capolavori, prestigiosi dipinti antichi e moderni, dal XIV al XX secolo, che rappresentano il trionfo dell’arte italiana,
che il mondo intero ci invidia. Lia Goffi ha dedicato la sua vita all’insegnamento dell’educazione artistica e alla promozione della cultura. Come presidente
dell’associazione "Scuola per Scuola uguale Solidarietà", si occupa anche di promuovere e diffondere la cultura e l'insegnamento della pace, della solidarietà e dei
diritti umani in collaborazione con le scuole e il territorio, oltre a sostenere progetti di finanziamento verso scuole ed enti in difficoltà vicine a noi o nel sud
del mondo.
L’ultimo incontro dell’anno accademico si terrà il 18 maggio con la consueta Conferenza di chiusura,
in cui il presidente Alessandro Bossi insieme ai cuoi collaboratori farà il bilancio dell’anno appena trascorso e presenterà alcune anticipazioni su programmi
e progetti futuri. Non mancheranno musica e intrattenimento con un buffet e un brindisi di saluto. L’incontro si terrà presso la Casa delle Associazioni in
viale dei Platani, 6.
UNI TER: IL BILANCIO DI FINE ANNO
Com’è consuetudine, nel mese di maggio si chiudono le attività dell’anno accademico e viene fatto un bilancio del lavoro svolto, fatto di numeri, ma anche di
riflessioni e progetti per il futuro.
Il XXVI anno che è appena giunto al termine si può considerare di ripresa e di partecipazione dopo la triste parentesi
della pandemia, che aveva limitato alquanto le attività, anche se mai fermate del tutto.
Il numero dei soci è salito dai precedenti 885 agli attuali
1165 (+32%), ma il loro profilo non cambia: 67% sono donne, elevato è il livello di istruzione (79% Superiori/Laurea) ed elevata è la fidelizzazione
(357 membri sono soci da più di dieci anni). L’età media è di 69 anni per le donne e 73 per gli uomini. La maggior parte dei soci proviene da Arese (68%),
ma una buona percentuale risiede anche nei comuni limitrofi, fino a Milano.
Soddisfacente è anche l’incremento del numero dei corsi, che hanno raggiunto il
numero di 136, e il grande balzo delle iscrizioni totali ai corsi stessi (+47%), il cui merito va ai meravigliosi 86 docenti e ai numerosi collaboratori,
che lavorano con professionalità e dedizione.
Le usuali conferenze del giovedì, aperte a tutti, sono state 27 di cui 3 istituzionali (apertura e
chiusura anno accademico, assemblea dei soci). Si sono riprese anche le attività fuori sede come viaggi, gite, mostre e spettacoli teatrali.
Due novità importanti
hanno caratterizzato il XXVI anno accademico:
- la collaborazione con il Laboratorio di Arese, con un seminario sull’energia e conferenze sull’alimentazione e sull’auto elettrica
- la nuova rubrica di Vittorio Livraghi su Facebook e sul blog Come sta il pianeta che ci ospita, un appuntamento periodico in cui si parla di inquinamento
e cambiamenti climatici, con gli aggiornamenti sui livelli di CO2 in Italia e nel mondo.
Il programma per il prossimo anno 2023-2024 è già in preparazione,
con numerose novità che verranno svelate nella conferenza di apertura del 5 ottobre, mentre i corsi avranno inizio il 9 ottobre e saranno pubblicati sul sito
fin dall’inizio di luglio.
Uni Ter
Statuto
Luglio 2022
Click sull'immagine per aprire il documento
XXVI Anno Accademico
Attività e Statistiche
Giugno 2023
Click sull'immagine per aprire il documento
Uni Ter
Elenco Convenzioni
Marzo 2023
L'UNI TER ha raggiunto degli accordi con negozi del circondario che concedono sconti dietro presentazione della nostra tessera di iscrizione. Se sei interessato a conoscere
l'elenco di questi negozi clicca sull'immagine sottostante
Uni Ter
Cariche Sociali
Settembre 2023
Uni Ter
Soci fondatori
Ottobre 2013
Uni Ter
Vademecum Uni Ter
Settembre 2019
Accanto all’ufficialità dello Statuto, Il Vademecum è un documento che fornisce indicazioni pratiche su regole, comportamenti e consuetudini della nostra associazione.
È un documento dinamico che terrà conto della realtà in continua evoluzione arricchendosi di nuovi temi man mano che si presenteranno.
Hai dei dubbi? Vuoi delucidazioni? Consultare il documento è facile: segui semplicemente l’indice degli argomenti e trova quanto ti interessa.
E se hai commenti o nuovi casi da proporre scrivici.
Buona consultazione!